venerdì 31 maggio 2013

Eversin, band del mese su ROCK / EM ALL.

Eversin, band del mese su ROCK / EM ALL.
Fonte : http://www.rockemall.it/

Angelo Ferrante, Giangabriele Lo Pilato, Ignazio Nicastro e Il suono di guerra;  questo è ciò che gli EVERSIN hanno messo in musica. Un monolite, come devastante e massiccio come un carro armato Panzer, un giro mozzafiato che vi condurrà in un viaggio attraverso campi di battaglia tra passato e presente. “Tears on the face of God” è il loro ultimo lavoro. Un suono devastante di puro Thrash Metal moderno, Tony "Demolition Man" Dolan (Atomkraft,Venom, Mpire of Evil) Simone Mularoni (Empyrios, DGM) ospiti d’eccezione.
Il nostro Francesco Noli ha scambiato quattro chiacchiere con loro palando di passato, presente e GUERRA!


Ciao ragazzi!!! Complimenti!!! Vengo subito a noi : "Lacrime nella faccia di Dio". Un titolo forte. Da cosa è dovuto, un idea, un immagine o c'è dell'altro?

Ignazio: Ciao a te e grazie mille per lo spazio che ci state concedendo…
”Tears on the Face of God”: il titolo nasce da una frase che mia nonna mi disse quando ero bambino. Disse: “’a guerra fa chiangiri ‘u Signuruzzu”(la guerra fa piangere il Signore, in dialetto siculo). Quella frase si scolpì nella mia mente. Fatto qualche cambiamento penso sia divenuta un titolo grandioso per un disco metal.

Giangabriele: Ciao e grazie mille dei tuoi complimenti. In effetti riconosco che si tratti di un titolo forte perché forte è il contenuto dell’album. Penso sia il perfetto riassunto dell’argomento trattato nell’opera. Il tutto condito da un artwork curato e che lascia intravedere a chi si approccia ad ascoltare l’album ciò che sentirà: il suono e il racconto della guerra.

Tears in the Face of God suona molto potente e secondo il mio parere si distacca un pochino in quanto ad approccio e sonorità, dal vostro ultimo lavoro ma soprattutto da Divina Distopia. Una scelta voluta o la conseguenza di un evoluzione naturale del vostro essere Eversin?

Giangabriele: Hai preso in pieno il punto. Tears on the Face of God è la naturale evoluzione degli EVERSIN non solo come band, ma soprattutto come uomini. Come hai ben detto è potente. violento, senza fronzoli e rispecchia perfettamente ciò che siamo diventati con l’età adulta; uomini e musicisti che vanno subito al sodo. Se penso a ciò che eravamo nel passato, riferendomi sia ai Fuoco Fatuo che agli Eversin di Divina Distopia, noto come il songwriting sia totalmente diverso, maturo, ed abbia trovato la strada giusta. A vent’anni non hai una vera e propria identità; le influenze che agiscono sulla persona sono tante, così come la voglia di strafare o di mettersi in mostra a tutti i costi. Ciò si rifletteva nel nostro modo di comporre, portandoci a mettere nel calderone tante, troppe cose; crescendo e maturando tutto questo è venuto meno e sono rimasti i veri Eversin. Se continuo ad analizzare il nostro cammino evolutivo, noto come prima abbiamo abbandonato l’idea della musica troppo pensata e poco spontanea;successivamente abbiamo inserito una forte vena sperimentale con l’uso di elettronica ed un abbondanza di tastiere;alla fine arrivo al presente in cui le tastiere sono sparite, l’elettronica è meno presente, ma la voglia di sperimentare e progredire è sempre la stessa. Questi sono gli Eversin, questo è “Tears on the Face of God”.

Ignazio: Non ci siamo seduti a tavolino per decidere la “nuova” direzione, tutto è arrivato spontaneamente, come una naturale evoluzione di ciò che era stato detto in passato, e con naturalezza abbiamo riscoperto le nostre origini Thrash. In fondo è stato il Thrash Metal la scintilla che un tempo ci spinse a prendere in mano gli strumenti. Un’unica cosa è stata decisa, come dire, a priori: la totale assenza delle tastiere. In passato ci rifugiavamo dietro l’uso di questo strumento per completare le composizioni, per dare teatralità alla musica… In tutta sincerità, col senno di poi, devo dire che se su Divina Distopia non avessimo usato le tastiere il disco avrebbe suonato 100 volte meglio. Non rinnego nulla, sia chiaro, ma onestamente cambierei almeno il 50% di quel disco, ed il 45% è rappresentato proprio dalle tastiere. Su “Tears on the Face of God” emerge ciò che gli EVERSIN sono oggi; questo disco è la perfetta fotografia di ciò che siamo: una band Thrash Metal, che suona il suo Thrash Metal, senza aver bisogno di ricorrere alla panzana del tributo alle band del passato per camuffare la mancanza di idee e di personalità.

I testi parlano principalmente della guerra e di ciò che ne concerne ma sempre in modo personale e mai banale : si può parlare di concept album?

Giangabriele: Posso dirti che l’album non è nato come tale, ma forse si sviluppa in modo analogo ad un concept… Ignazio sa sicuramente risponderti meglio su tale argomento…e non puoi capire quanto mi costi fare questa affermazione ahahahaha….

Ignazio: Ah,ah,ah…Ho scritto io i testi del disco e per farlo non ti nascondo che ho dovuto riprendere in mano i libri di storia del liceo, ahahahah… In realtà “Tears On the Face of God” non è un concept, ma tutti i testi trattano il tema della guerra. È un tema che mi ha sempre affascinato, ed aldilà delle mie inclinazioni politiche, penso che sia un tema molto interessante da trattare in un’opera Metal. Se leggete bene i testi troverete riferimenti a personaggi storici del passato, personaggi che hanno a mio avviso cambiato il corso della storia, segnando fortemente il periodo in cui vissero. A questo proposito il testo di “Nightblaster” penso sia il più rappresentativo dato che è davvero zeppo di riferimenti ad un uomo che fece delle guerra il suo punto di forza. Altro testo molto “storico” è quello di Nuclear Winter, che oltre a parlare della bomba atomica sganciata su Hiroshima, assume in seguito il tono di una vera e propria preghiera durante il verso “Antichrist Is the Name of War”. Sono molto orgoglioso dei testi del disco. Per scriverli ho impiegato molto tempo proprio perché non volevo cadere nello scontato o nel ripetitivo. La guerra è da sempre un tema molto trattato nelle opere Metal, e proprio per questo deve essere trattato in maniera molto personale, per farsì che non risulti riciclato… La guerra viene trattata osservandone tutte le sfumature, fino ad arrivare al testo di “Tale of a Dying Soldier”, che potrebbe essere descritto come la confessione di un soldato camuffata da racconto… Quel testo è davvero molto bello, forse uno dei più belli che io abbia scritto fino ad oggi. Non c’è che dire, sono molto soddisfatto del disco nella sua interezza… Le lacrime sul volto di Dio.

Fin dai vostri esordi (e mi riferisco fin dal primo prodotto dei Fuoco Fatuo di cui custodisco gelosamente il cd) avete sempre avuto un sound personale che vi distingue dalle altre band : secondo voi questo pregio è dovuto ad un alchimia particolare o frutto di un percorso artistico naturale?

Giangabriele: Non sei il primo che ci fa questa domanda. Posso tranquillamente risponderti che é frutto sicuramente di una forte eterogeneità nei gusti musicali personali di ogni componente della band e soprattutto nel modo in cui poi in nostri brani nascono. Io,ad esempio, sono quello che spazia su tutti i generi possibili; ascolto da Ludovico Einaudi ad i Sepultura passando per i Pink Floyd o i Queen o Andy McKee; Ignazio…be se non è Metal non la considera nemmeno musica ahahahah; Angelo invece è molto legato all’heavy ed al thrash anni 80. Tutte queste differenze non si scontrano ma convergono perfettamente nel nostro songwriting. Quando entriamo in studio per comporre, a volte capita che uno di noi arrivi con un’idea, un semplice riff, che viene proposto alla band; se piace ci si lavora su e si sviluppa; in pochi minuti ci rendiamo conto se quello che stiamo suonando sarà o non sarà una canzone;altre volte qualcuno può arrivare con una canzone già completa, che viene solitamente smontata e ricostruita in un’altra che quasi non ha nulla a che fare con quella originariamente proposta; altre volte ancora invece i brani sono frutto di un vero e proprio “delirio musicale comune” che nasce sul momento. Ogni nostro brano è frutto di questa “cura”; una cura che ha reso tutti i nostri lavori così personali proprio perché frutto di tre menti che compongono all’unisono, ma radicate nelle loro differenze e gusti personali.

Ignazio: Hai “Tenebra’s Dream”??? Ti sembrerà assurdo , ma io non ce l’ho…

Il suono è potente e molto ben curato; quali studios avete scelto per questo cd e come vi siete trovati? Avete cambiato qualche "tecnica" in fase di produzione oppure tutto si è svolto in classico EVERSIN Style???

Giangabriele: In fase di registrazione tutto si è svolto, come sempre, con la solita cura di tutti i dettagli. Personalmente non ho usato tecniche di registrazione particolari o “fancystuff”. Sicuramenteposso dirti che sono passato da chitarre a 6 corde con pickups passivi, ad una a 7 corde e pickups attivi; avendo rinnovato, inoltre, tutta la parte effetti/ampli, penso che questo abbia sicuramente contribuito, e non poco, al nuovo suono degli Eversin…la mia rivincita sui testi di Ignazio ahahahah.

Ignazio: le registrazioni si sono svolte qui ad Agrigento presso lo studio di un nostro conoscente. Per quanto mi riguarda tutto si è svolto nel mio classico stile: ho inserito il jack prima nel basso, poi nell’ampli e ho pestato come un dannato. Semplice no? Ahahahah!!!

Quali sono i vostri impegni futuri sul fronte live?

Ignazio: suoneremo il 16 agosto al Metal Camp Sicily assieme ai grandi Death SS e ad altre band...In seguito penso che ci dedicheremo alla composizione del nuovo disco. Stiamo attraversando una fase davvero molto positiva a livello compositivo e vorrei che nulla venisse disperso.

Ringraziandovi per la vostra disponibilità, lascio a voi la chiusura........

Ignazio: Grazie mille per l’opportunità. Un saluto a tutti i vostri lettori, Rock ‘Em All è un qualcosa di davvero unico, da salvaguardare e supportare incondizionatamente. Grazie di cuore per il supporto. Eversin kick asses guys, support us or the next ass could be yours.

Giangabriele: Vi ringrazio per l’onore e l’opportunità dataci con l’ intervista per portare avanti il nostro album; ne approfitto per salutare tutti i lettori e tutti i sostenitori degli Eversin. HAIL!!!

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